
Doubt and Debate: i quattro pilastri per navigare la complessità dell'era digitale
14 ottobre 2025
Andrea Ceccherini presenta Doubt and Debate: "Non è una piattaforma qualunque, ma è una piattaforma che ha quattro precisi obiettivi".
Doubt and Debate vuole aiutarvi a capire come funziona veramente la rete, come funziona il web. Come mai quando navigate — sulla base dei dati che lasciate, delle ricerche che avete già fatto e magari degli algoritmi che vi guidano — vi trovate spesso ad avere destinazioni diverse dal vostro compagno di classe che sta facendo l'esatta medesima ricerca?
Ci sono alcune parole chiave — noi ne abbiamo individuate dieci, da Algoritmo a Big Data, da Privacy a Echo Chambers — attraverso cui potrete, io credo, capire molto meglio come la vostra navigazione spesso rischi di essere eterodiretta. Solo così potrete in qualche misura riprendere in pugno la guida del vostro viaggio e saperne molto di più, rispetto ai vostri amici che non avranno l'opportunità di fare un corso così, su come funziona davvero quella scatola magica che è la rete.
Ma questo è solo il primo degli obiettivi che ha questa piattaforma.
Il secondo, a nostro giudizio, è ancor più importante, perché è quello di allenarvi a distinguere le notizie vere da quelle false: le cosiddette fake news e, più insidiose ancora, le verosimiglianze che si annidano e si nascondono spesso in storie apparentemente realistiche.
E ce n'è un terzo di cui si parla poco — e in Italia se ne parla anche male — ed è quello di imparare a distinguere i fatti dalle opinioni. Perché ognuno ha diritto alle proprie opinioni, sono legittime, ma nessuno, nessuno ha i propri fatti. Perché i fatti sono quelli.
Infine, il quarto obiettivo di questo progetto è aprirvi ai diversi punti di vista. Aprirvi ai diversi modi con cui la stessa identica notizia può essere data da media diversi che, diversamente orientati, ve la raccontano in un altro modo.





